1989
ISTITUTO PROFESSIONALE PER L'INDUSTRIA E L'ARTIGIANATO 'G.MARCONI'
corpo didattico
progetto 1989
costruzione 1990-2005
luogo Via Galcianese Prato
committente Comune di Prato
progettista arch. Marco Meozzi
collaborazione arch. Massimo Lastrucci
strutture ing. Giampiero Ciatti - ing. Mario Ciatti - ing. Enrico Ieri
direzione lavori arch. Marco Meozzi - ing. Mario Ciatti
superficie corpo didattico mq. 12.634
corpo officina mq. 6.254
corpo palestra mq. 6.928
superficie totale mq.25.816
volume corpo didattico mc. 48.961
corpo officina mc. 24.592
corpo palestra mc. 31.767
volume totale mc.105.320
Importo lavori
Corpo didattico L.16.424.200.000
Corpo officina L. 8.130.200.000
Corpo palestra L. 9.006.400.000
Tot. lavori L.33.560.800.000
pubblicazioni -GUIDA ALLA PROGETTAZIONE – APPLICAZIONE E PARTICOLARI COSTRUTTIVI CON MATTONI
A FACCIA VISTA- Edito a cura RDB- Casa Editrice Nuovo Giornale –PIACENZA –1992 pag. 11
-PROGETTARE CON IL PORFIDO - Catalogo generale delle opere ammesse - Concorso nazionale
sull'utilizzo del porfido - Trento -
Aprile 1992. Pag. 68
-LA PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA E LE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI
-QUADERNI DI PROFESSIONE ARCHITETTO' -A LINEA EDITRICE - FIRENZE- Gennaio1993 pagg.64-65
-"LABORATORIO COMUNE" Idee ed architetture del Settore edilizia Pubblica del Comune di
Prato-2000 Electa –Milano-pagg.66-73
- ARCHITETTURE NEW ZEALAND n. 3-2007 pagg.102-103-104-106
foto Alessandro Ciampi
sito
www.comune.prato.it/architettura
http://archi-europe.com/architect-profile-22222292-Marco_Meozzi.html
L’edificio è stato pensato come una metafora della città, intesa come luogo di conoscenza, di storia, di incontro, spazio di relazione e di scambio.
La città che abbiamo perso insieme al concetto di ‘spazio urbano’ inteso come sintesi aperta e compiuta delle contraddizioni della nostra società.
Riaffiorano i riferimenti della città: la griglia - la piazza - la strada - le mura - le torri - i portici - la fontana, realizzando una complessità di tipo urbano.
Il muro esterno che all’apparenza voleva difendere l’edificio, in realtà si allontana, diventa porta, passaggio.
L’involucro è rotto, si è aperto. Anche le grandi aperture circolari ed i vuoti contrastano con i pieni delle pareti.
L’apertura che sembrava negare la parete, in realtà ne esalta le caratteristiche tra la matericità del pieno e l’astrattezza del vuoto.
Sono stravolti anche i rapporti tra esterno ed interno. Le pareti interne hanno la medesima tipologia costruttiva e materia di quelle esterne, anzi sono le pareti esterne che entrano nell’edificio e creano un rapporto ambiguo.
Ricompare la complessità urbana nelle varie tipologie costruttive e nella diversità dei materiali.
Il vecchio sistema costruttivo dell’arco in mattoni comuni dialoga con le grandi luci permesse dalla tecnologia del cemento armato e del metallo.
Strutture pesanti quali le murature in mattoni si confrontano con strutture leggere quali le pareti in vetro ed in alluminio in un sistema aperto di opposti stili, materiali e culture.
L’impianto planimetrico deriva dall’assemblaggio di tre di distinti corpi di fabbrica di forma quadrata uniti nei vertici di una diagonale secondo lo schema di una centuriazione romana.
In ogni corpo si trova una diversa funzione : palestra, corpo didattico ed officina.
Sono stati realizzati solamente il corpo didattico ed il corpo officina.