1978
‘ESPONE 78‘
esposizione internazionale industria tessile pratese

progetto                                    1978
svolgimento                              dal 17 al 20 ottobre 1978
luogo                                         Prato - Istituto Tullio Buzzi
committente                              Comune di Prato - Ente Fiera
progettista                                arch. Marco Meozzi - arch. Fernando Betti


Nell’ambito della rassegna espositiva ‘Prato Espone 78 autunno –inverno’ svoltasi all’interno dell’Istituto Tecnico Tullio Buzzi dal 17-20 ottobre 1978, viene realizzato anche un allestimento nel patio interno : su un prato verde viene posto un manichino giallo che rappresenta ‘l’uomo metropolitano’, un esplicito riferimento anticipatore delle attuali problematiche relative all’inquinamento urbano.

A proposito di ‘Prato produce’ e ‘Prato espone’ all’istituto Buzzi

Le prime manifestazioni espositive della produzione dell’area tessile pratese che si sono svolte all’interno di una scuola, l’ Istituto Tecnico Industriale Tullio Buzzii, ideate dall’allora Assessore allo viluppo economico Dott. Carlo Montaini sono state le seguenti:

-‘PRATO PRODUCE 77’ 19-21 ottobre 1977 -esposizione internazionale macchinari per l' industria tessile pratese
-‘PRATO ESPONE 77‘ 10-18 settembre 1977 -mostra campionaria della produzione dell’area tessile pratese
-‘PRATO ESPONE 78‘ 17-20 ottobre 1978 -mostra campionaria della produzione dell’area tessile pratese
-‘PRATO PRODUCE-OSI 78’ 6-10 settembre 1978 -mostra campionaria della produzione meccanica tessile, accessori, chimica,materie plastiche ed organizzazione di servizi per l’industria.

Nella città non esistevano specifici centri espositivi ed è sembrato naturale utilizzare per queste esposizioni l’istituto Tullio Buzzi, la scuola professionale che preparava i migliori tecnici per il settore tessile.
La scuola ha cambiato per una settimana la propria fisionomia: uffici, segreterie, bar, centralini telefonici, terminali, sale conferenze, stands espositivi hanno trasformato tutto l’Istituto in un grosso centro espositivo.
Migliaia sono state le presenze di visitatori nazionali ed internazionali.
Esempio di un felice scambio di funzioni e di esperienze di un edificio scolastico pensato per assolvere altre funzioni .
Questa particolare esperienza può favorire anche oggi un interessante dibattito sulle problematiche connesse all’uso alternativo di strutture esistenti per le conseguenti e forti implicazioni di natura economica e sociale.
E’ infatti facilmente dimostrabile che se si volesse dotare in maniera equa e sufficiente tutta la comunità delle infrastrutture che una società moderna richiede, le risorse da impiegare nel settore edilizio e nel settore delle attrezzature e servizi sarebbero tali da non potere essere reperite.
Nasce pertanto la necessità che di “riusare” le strutture esistenti.
La scuola, che in questo caso è stata l’occasione per sperimentarne un uso alternativo, è di per sé un organismo che ancora oggi viene usata a bassissimo regime, solamente per poche ore al giorno, con una chiusura quasi totale nel periodo estivo.
Gli spazi della scuola dovrebbero aprirsi anche ad altri usi complementari per la comunità, quali centri di quartiere, biblioteche pubbliche, centri di vita e di ritrovo.
In modo simile altri spazi come per esempio le sale dei cinema, i saloni di rappresentanza, gli auditorium, potrebbero essere facilmente usati da scuole o da università .
Le implicazioni non sono solo di ordine economico, limitando molti sprechi, ma anche di ordine sociale e politico.
Si realizzerebbe un interscambio di ruoli, di funzioni, di esperienze, che porterebbe ad immaginare e creare nuovi spazi, più articolati, più flessibili ed a porre in maggiore considerazione quella che dovrà essere l’Architettura di domani e la Città di domani non come fatto statico ed invariabile ma come processo dinamico in grado di trasformarsi e di adattarsi a nuove e diverse funzioni e ruoli.